COMUNICATO STAMPA 23/11/2021

ADINOLFI: “SUICIDIO ASSISTITO È UN CRIMINE”

PdF Veneto « Uccidere un uomo in assenza di una legge è una inaccettabile forzatura »

Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia, commenta la notizia del via libera al suicidio assistito di un tetraplegico deliberato dal comitato etico nelle Marche: “Uccidere un uomo con l’attiva collaborazione al suicidio di soggetti pagati dallo Stato, in assenza di una norma di legge deliberata dal Parlamento che lo consenta, è una inaccettabile forzatura. Il suicidio assistito è e resta un crimine, non può essere autorizzato da un comitato etico locale senza assunzione di responsabilità né del potere legislativo né da parte dell’esecutivo, che con Roberto Speranza ha scaricato la questione in ambito territoriale. Serve una cornice normativa certa e questa cornice non c’è perché il popolo italiano, attraverso i suoi rappresentanti in Parlamento, non vuole cedere alla cultura della morte. Sui media non c’è spazio per una riga sola di contradditorio, il quotidiano che oggi ha diramato la notizia del via libera alla soppressione del tetraplegico marchigiano non ha ritenuto necessario ascoltare una voce diversa da quella di Marco Cappato e Filomena Gallo. Non si fa così. Non si può rappresentare un falso unanimismo mediatico che nel Paese non c’è. C’è chi non vuole dare il via libera a quella mattanza degli addolorati che ha un unico fine: quello economico. La piaga della denatalità rende infatti insostenibili i costi del welfare: sanità, cura degli inguaribili, assistenza ai disabili gravi diventano attività troppo costose e dunque si procede a inoculare nel Paese una cultura di morte, l’idea che sia utile per tutti che il sofferente decida di eliminarsi in una logica hitleriana per nulla coperta da una falsa autodeterminazione. Il tutto senza una legge che consenta tutto ciò, imponendo dunque questa cultura saltando a piè pari il passaggio parlamentare. Sì uccide perché Cappato ha deciso che è giusto uccidere. Sarebbe ridicolo se non fosse tragico. Bisogna applaudire e basta. Noi diciamo no. Il Popolo della Famiglia si batterà affinché questo cedimento alla cultura della morte non abbia mai concretamente luogo nel nostro Paese”.

Zannini, coordinatore per la regione Veneto del PdF: “Non giudichiamo il dolore delle famiglie che si trovano abbandonate in situazioni di enorme sofferenza per la condizione dei loro cari a qualsiasi livello. Giudichiamo invece un disegno politico di abbandono dei più deboli inoculando la mostruosa idea che il suicidio assistito possa essere una soluzione ad essa”.

Prosegue Zannini : “Pur essendo difficile da accettare, la fragilità è una condizione naturale della vita. La persona non dev’essere mai considerata un problema ma va piuttosto sostenuta in tutti i modi perchè è un valore per la società tutta fino all’ultimo istante.

Nel momento in cui si decide per la soppressione deliberata di un essere umano tutti ne usciamo sconfitti. Peggio ancora se questo avviene con degli escamotage mediante i quali il nostro ordinamento giuridico viene vergognosamente scavalcato per mero risparmio economico.

Dobbiamo fare ancora grandi passi per sostenere legislativamente il rispetto della vita, che allo stato attuale invece sta trovando analogie solo con la peggiore politica spartana.”

 Massimiliano ZANNINI

                                                      Coordinatore regionale Veneto de Il Popolo della Famiglia

                Consigliere Municipalità di Mestre Carpenedo gruppo Luigi Brugnaro sindaco   

                                                     (Cell. 335-6023298 E-mail: veneto@ilpopolodellafamiglia.it)

Loading